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martedì 15 marzo 2011

Il cover-up del Giappone: Fukushima reazione a catena


15mar
 Il cover-up del Giappone: Fukushima reazione a catena
Di Nonsoloufo (del 15/03/2011 @ 09:34:53, in News, linkato 9 volte)
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La vera portata della crisi nucleare è stata soppressa dalle autorità giapponesi, aiutati dai mass media servili.


Paul Watson Joseph & Steve Watson

Tratto da Prison Planet.com

Lunedi, 14 Marzo, 2011

Tutti i reattori nucleari colpiti dal terremoto presso l'impianto di Fukushima, sono a rischio di fusione, ed esplodendo potrebbero innescare la più grande reazione a catena che equivarrebbe al più grave disastro nucleare mai avvenuto nel mondo, creando nubi di particelle radioattive che si dirigerebbero verso gli Stati Uniti.
Questo è il problema che il Giappone è costretto ad affrontare in queste ore, come alcuni funzionari hanno ammesso  per la prima volta, dicendo che tre reattori nucleari stanno già fondendo.

Mentre i media tradizionali continuano a discutere sulla definizione di "fusione del nucleo", mentre senza dubbio si rigurgitano le dubbie versioni fornite dai funzionari giapponesi, che sostengono che le due esplosioni alle quali hanno assistito presso l'impianto, sono state causate da idrogeno pressurizzato, degli isotopi radioattivi di cesio e iodio-137-121 sono stati rilevati da alcuni elicotteri che volano 160 km (100 miglia) di distanza dalla centrale nucleare, il che può voler dire solo una cosa, secondo il Seattle Times: "Uno o più dei nuclei del reattore sono gravemente danneggiati e, almeno parzialmente fusi".

Dopo aver affermato per tre giorni che le esplosioni non hanno intaccato il nucleo del reattore e a sminuire la gravità della situazione, i funzionari giapponesi sono stati costretti ad ammettere l'ovvio, cioè che delle barre di combustibile nucleare in tre reattori si stanno sciogliendo . Data la sequenza degli eventi, è del tutto probabile che tutti e sei i siti del reattore andranno nella medesima direzione, cioè verso la fusione del nocciolo, per poi iniziare a far fuoriuscire particelle radioattive nell'atmosfera che andranno a minacciare non solo i cittadini giapponesi, ma anche coloro che vivono sulla costa occidentale degli Stati Uniti .

Le due esplosioni hanno già compromesso le strutture circostanti. Decine di migliaia di persone sono state evacuate da una zona di 20 km attorno alla centrale che continua ad allargarsi. Gli ultimi rapporti indicano che la zona di esclusione è già a 50 km e in espansione. Le vittime nelle immediate vicinanze degli impianti nucleari possono essere di gran lunga superiori a quelle registrate.

Le autorità giapponesi, presumibilmente nel tentativo di evitare il panico, si sono impegnate in una operazione di cover-up sulla reale portata della crisi di Fukushima dall'inizio alla fine, e sono stati in gran parte aiutati da molti mass media, che hanno pedissequamente ripetuto le loro menzogne, nonostante il fatto che vi sia già una lunga storia di cover-up Nipponico, su catastrofi nucleari avvenute in Giappone. Questa tattica ha solamente messo il popolo giapponese in pericolo maggiore, di quello in cui si trova attualmente.

Lo spettacolo disgustoso dei mass media che non parlano della reale portata della crisi di Fukushima, ha spinto una manciata di esperti nucleari a dire la loro su quanto sta avvenendo, cercando di avere voce in capitolo.
 
Come riportato dalla BBC :

L' ingegnere giapponese Masashi Goto, che ha contribuito a progettare la struttura per il contenimento del nocciolo del reattore di Fukushima, afferma che il progetto non era idoneo per resistere a terremoti o tsunami e il costruttore della centrale, Toshiba, lo sapeva.
Sig. Goto afferma inoltre che il suo più grande timore è che gli scoppi al reattore numero 3 e al numero 1 possano aver danneggiato il rivestimento d'acciaio della struttura di contenimento progettato per fermare la fuga di materiale radioattivo nell'atmosfera.

Aggiunge inoltre dice che il reattore utilizza MOX (ossidi misti) di carburante, il punto di fusione è inferiore a quello del combustibile convenzionale. In caso di crollo e se l'esplosione si dovesse verificare, dice, il plutonio potrebbero estendersi su una superficie fino a due volte quella stimata per un'esplosione convenzionale di combustibile nucleare. Le prossime 24 ore saranno cruciali, dice.

Goto avverte che le autorità giapponesi hanno soppresso la vera gravità della crisi e che c'è "un grave rischio di esplosione, che farebbe fuoriuscire il materiale radioattivo spargendolo su un'area molto vasta - al di là della zona di evacuazione di 20 km istituita dalle autorità", aggiungendo che nella peggiore delle ipotesi si verrebbe a creare una "nuova Chernobyl ma molto più grave", creando un effetto simile ad un "vulcano che erutta materiale radioattivo".

L'esperto nucleare Joe Cirincione avverte che le radiazioni provenienti dal Giappone dalle centrali nucleari potrebbero estendersi fino alla costa occidentale degli Stati Uniti e la minaccia che rappresenta è una "crisi senza precedenti".

Yoichi Shimatsu , ex direttore del Japan Times, afferma che dopo una riunione di governo agli alti livelli, "le agenzie giapponesi non sono più autorizzate a rilasciare reportage autonomi ed indipendenti, senza prima aver avuto l'autorizzazione del governo", e che la censura di ciò che realmente sta accadendo presso lo stabilimento, è sotto la supervisione dell'articolo 15 relativo alle emergenze.

Il Professor Richard Wakeford, un esperto nucleare dell'Università di Manchester, ha detto ieri: "Se il combustibile non è viene coperto da acqua di raffreddamento, potrebbe diventare così caldo da cominciare a fondere, - se tutto il carburante rimane scoperto si potrebbe ottenere una fusione su larga scala.'

Oggi sembra che le cose si stiano complicando.

Shaun Burnie, un consulente indipendente per l'energia atomica, avverte anche che la crisi nucleare del Giappone è molto peggio di quello che sembra:
 

Gli Stati Uniti hanno spostato dal luogo del disastro una delle loro portaerei, dopo il rilevamento di radioattività a 160 km (100 miglia) di distanza.

Il governo giapponese sta minimizzando la portata del disastro, tuttavia, gli esperti hanno fatto notare che si tratta solamente dell'ultimo episodio di cover-up di una lunga serie riguardo a problemi simili, avvenuti nel corso della storia del Giappone.

Il documentario del regista Tony Barrell ci mostra come già nel 2003 molti reattori in tutto il paese furono spenti dopo che emerse che la Tokyo Electric Power Company (TEPCO) nascose alcuni incidenti, alla popolazione.

"Hanno dovuto chiudere 17 stabilimenti nel 2003 perché furono falsificati dei documenti su cosa era realmente accadde in quegli stabilimenti".

"Con questi comportamenti vengono messe vite in pericolo, mentre i protocolli di sicurezza non vengono rispettati, il tutto "insabbiato" con il solito cover-up. Le persone facevano finta che nulla di tutto ciò fosse mai successo ".

Il regista Barrell dice inoltre che parecchi altri incidenti importanti si sono verificati nel corso degli anni e che non sono mai stati resi noti::
"Nel 1995 vi fu una perdita di sodio liquido presso un posto chiamato Monju, nel sistema di raffreddamento del reattore, che ha reso il tutto assolutamente incandescente e immediatamente ha dovuto essere chiuso ed è rimasto sigillato per oltre 15 anni, fino all'inizio dello scorso anno", ha riferito l'ABC News in Australia.

Barrell sottolinea anche come l'impianto di Fukushima Daiichi avrebbe dovuto essere chiuso molto tempo fa, perché è in funzione da almeno 40 anni.

Nel caso in cui anche altri reattori dovessero fondere, l'intero Giappone potrebbe diventare una discarica nucleare e le radiazioni potrebbero sommergere vaste aree del pianeta, portando a un gran numero di tumori e malformazioni congenite future.

Traduzione a cura di Nonsoloufo