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venerdì 19 novembre 2010

INCONTRI TRA UMANI E CREATURE DI ALTRI MONDI

venerdì 19 novembre 2010


INCONTRI TRA UMANI E CREATURE DI ALTRI MONDI


LA PERCEZIONE DI UN EVENTO

di Pietro Ponzo 

Non sono in grado di esprimere in parole come questa esperienza si sia sviluppata, posso spiegarmelo in questo modo: mi sono trovato a muovermi su due piani nello stesso istante.
Comunque quello che mi accingo a scrivere, ripreso dai miei appunti, non è un racconto di fantasia ma un fatto realmente accaduto che ancora oggi non so come possa essere accaduto. Tutto si svolse in piena lucidità mentale, stavo guidando, ma come se nella mia mente si fossero scisse due logiche nello stesso momento e tutte e due presenti nella realtà. In pratica ho vissuto un’esperienza in contemporanea con l’atto di guidare la macchina. Devo evidenziare che il caso cui farò riferimento alla fine io non lo conoscevo per niente ne venni a conoscenza solo dopo essere entrato a far parte di un centro Ufologico.

Era il 5 novembre 1993. Terminate le otto ore lavorative salii in macchina per tornare a casa e mentre percorrevo il solito percorso, una strada di campagna non illuminata tra Pomezia e Ciampino, ebbi la netta sensazione di vivere una strana esperienza con un piccolo essere. Quando ebbe inizio questa esperienza non vi erano altre macchine né dietro né avanti a me e stava calando la notte.

Esperienza
La macchina si fermò improvvisamente e le luci degli anabbaglianti rimasero accese. Mentre scendevo per controllare cosa fosse accaduto, sentii provenire dalla cunetta che costeggiava la strada dei lamenti. Non gli diedi peso e mi avvicinai al cofano della macchina per aprirlo. Con la coda dell’occhio vidi di sfuggita un’ombra che saltellando si allontanava lungo i bordi interni della cunetta. Gridai: chi c’è lì? Nell’udire la voce, l’ombra si sollevò da terra di qualche metro emettendo strani suoni simili ai lamenti uditi pochi attimi prima. Impaurito, lasciai il cofano e mi rifugiai in macchina chiudendo il vetro e la portiera con la sicura. Provai a rimettere in moto, niente il motore non voleva saperne di avviarsi. In questo frangente vidi planare davanti ai fari, a circa tre metri, una piccola figura molto goffa sembrava come se fosse raggomitolata in se stessa, toccò terra s’innalzò di nuovo di pochi centimetri si estese un poco e rimase immobile. Sembrava guardarmi. Ero sbigottito da questa stranissima presenza. Questo piccolo essere aveva una grande testa rotonda dove risaltavano due grandi occhi circolari. Il corpo era tozzo di un colore marrone chiaro tendente al verde scuro. Illuminato dai fari, appariva come un grosso tronco pieno di protuberanze ed era ricoperto da una sostanza viscida che risplendeva alla luce. Accesi gli abbaglianti e con stupore vidi che alcune parti del corpo diventavano di un bianco brillante. Ora anche gli occhi riflettevano di una luce intensa ma frammentata da molte sfaccettature. Due piccole ed esili braccia erano distese lungo il corpo e le gambe erano corte ma grosse. Ebbi la sensazione di avere un vuoto mentale mentre una voce mi diceva di non avere timore. A quel punto uscii dalla macchina e gli gridai: chi sei? La risposta la sentii nella testa: Vengo da molto lontano. Il respiro di quella strana figura era cadenzato e a ogni respiro il corpo era percorso dall’alto verso il basso da onde concentriche che si muovevano ritmicamente. Mentre siamo uno davanti a all’altro vidi in lontananza, alle sue spalle, i fari di una macchina che si stava avvicinando, pensai che poteva aiutarmi a far ripartire la mia vettura. A questo pensiero vidi quella strana creatura sollevarsi velocemente da terra e sparire in alto nel buio. La macchina passò ma non si fermò alla richiesta di soccorso. Feci un gesto di stizza e mi girai intorno. Sono solo anche quel piccolo essere è scomparso. Riprovai ad avviare il motore, al primo colpo si avviò, inserii la marcia e mi allontanai. Percorsi pochi metri sentii di nuovo nella mente una voce: Ci rivedremo. Arrivato in prossimità della Statale Appia, vicino l’aeroporto di Ciampino, illuminata dai lampioni, uscii da quella specie di trans mentale e fermo al semaforo ripensai a quelle immagini che poco prima avevo vissuto mentalmente come un sogno. Quando arrivai a casa, raccontai la strana esperienza a mia moglie che disse che era solo frutto dei miei soliti pensieri strampalati. La stessa sera in Tv nel programma “I Fatti vostri”, condotto da Giancarlo Magalli, c’era il giovane Filiberto Caponi che stava raccontando la sua esperienza avuta nel mese di maggio del 1993, un incontro con uno strano essere nelle vicinanze della sua abitazione. Ebbi un sussulto e un fremito gelido mi percorse la schiena per diversi minuti. Alcuni particolari anatomici di quell’essere, da lui fotografato, erano identici a quelli da me vissuti poche ore prima mentalmente. Ancora oggi mi resta difficile interpretare quell’esperienza. Forse fu solo telepatia?


Questa è la foto che scattò Filiberto Caponi. Molte sono le somiglianze dell'essere con la mia esperienza.

Tratto dal profilo FB di Pietro Ponzo

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